Che il grande baraccopoli digitale planetario, che oggi si manifesta in particolare sotto la forma di comprensione artificialeNascondersi, dietro le luci della facciata, una quantità crescente di dati attesta un lato oscuro di costi ambientali molto pesanti. Proprio come le informazioni crescono sulla questione, anche filtrare sui media corrente principaleLaddove in generale, tuttavia, la prospettiva incoraggiante delle soluzioni tecnologiche a portata di mano è in collaborazione con essa. Tuttavia, è positivo che la consapevolezza della dimensione industriale e materiale del Web, con le relative conseguenze dell ‘”impronta ecologica”, sia messa nella coscienza congiunta. Come contributo in questo senso, essendo stato discusso in due articoli precedenti in questa rivista [qui e qui] Libro Giovanna Sissa, Emissioni segreteBologna, Il Mulino, 2024, offriamo sotto una piccola bibliografia ragionevole sull’argomento.
– Guillaume Pitron, Inferno digitale. Perché Internet, gli smartphone e i social network distruggono il nostro pianetaRoma, Luiss University Press, 2022. Fa girare la testa il viaggio di vertigini tra dati, numeri, luoghi e situazioni in cui Pitron si unisce a noi per mostrarci che la crescita illimitata del capitalismo digitale non è niente di meno attivo e inquina le “vecchie industrie” (ma esattamente questa differenza è buona … per i Gonzi). Il libro è stato svelato, infatti, nel modo più rigoroso della vasta mitologia di un carattere ecologico dell’universo digitale. Analisi alternativa e corrispondenza giornalistica, Pitron riesce a dare un quadro estremamente drammatico e allo stesso tempo gli effetti dannosi che l’industria digitale scarica l’ambiente (per segnalare l’impressionante capitolo dedicato all’inquinamento registrato nelle città di Taiwan, dove è concentrata una parte molto significativa della catena di approvvigionamento). Infine, un libro lontano da qualsiasi “certificazione” della bussola delle scienze sociali, con tutto il rispetto per Max Weber.
– Kate Crawford, Non intelligente o artificiale. Il lato oscuro dell’IABologna, Il Mulino, 2021 Atlante dall’IA. Potere, politica e costi planetari dell’intelligenza artificiale)che sono enfatizzate le implicazioni politiche, sociali, antropologiche e così via. In questo contesto, il tema della “rilevanza” del mondo digitale, perché – scrive Crawford – “Intelligenza artificiale, viene dato molto spazio al tema del potere dei fantasmi, come censimento disconnesso, ma questi sistemi sono tutt’altro che astratti.
– Juan Carlos de Martin, Contro lo smartphone. Per più tecnologie democraticheTorino, Aggiungi, 2023
– Andrew Blum, Un viaggio in Internet CenterA cura di Fabio Guarnaccia e Luca Barra, Roma, Fax minimo, 2021 (a cura di OR. 2012). Originariamente pubblicato nel 2012 e raggiunto una traduzione italiana dieci anni dopo, il Viaggio Blum ha la forma di corrispondenza individuale in geografia, in luoghi fisici (ad esempio la moltitudine di capannoni sconosciuti in cui si trova il data center) in cui il web è soddisfacente: “Per visitare la scrittura di Internet l’autore, ho chiesto di liberarmi dall’esperienza personale che ho già, dalla strada in superficie”. E può essere utile sapere che l’idea della ricerca è venuta da un giornalista americano quando si è trovato, una notte, fuori dalla sua casa in campagna perché … uno scoiattolo che aveva masticato i cavi!
– Sii materiale! L’appello che si erge sulla copertina dell’opuscolo ampiazzato e stimolante Acolet Ingrid (Torino, Einaudi, 2021), professore di tecnologia di architettura a Milano Polytechnic. Nulla a che fare con una dichiarazione di fede filosofica dello stile del XVIII secolo, tuttavia: qui il “materialismo” che si chiama piuttosto una nuova attenzione alla dimensione materiale della nostra vita, ai manufatti che la popolano e che, tuttavia, assume e in un particolarmente naturale. C’è una mancanza di attenzione, questo verso il “problema”, con evidenti implicazioni ecologiche (qui gli piace ricordare una buona figura Giorgio Nebbia, che credeva per questo motivo, le merci sono scienze molto civili) e che tocca specificamente un mondo digitale: il Web e i suoi servizi continuano, in effetti, per apparire ai nostri occhi su un’area da solo di interazione e socialmente, uno stagario Social, uno, unito e sociale, in conformità con i social, in conformità con socializzazione, unita e sociale, internazionale e sociale, unita e sociale.
– In The Book of More Voices (molto) Ecologia digitale. Per la tecnologia al servizio di persone, aziende e ambienteMilano, Other Economics, 2022, una guida completa ai vari “lati scuri” (non solo quello ambientale) della digitalizzazione. Prestando particolare attenzione alle soluzioni pratiche offerte da studiosi e tecno-attivisti che cercano-e-mind disegno – Digitale sostenibile (in effetti), che significa anche, tra le altre cose, includere e ridimensionare.
– offre una visione del centro (correttamente) Bruciare (Milano, Mellemi, 2023) di Jonathan CraryUn buon saggista americano che ha riferito qualche anno fa per un’accusa molto ben documentata contro “Attacco capitalista al sonno” (24/7Euaudi, 2015). Crary parla in questo libro di degrado ambientale prodotto dall’industria digitale non come fenomeno isolato, ma come parte integrante del capitalismo totalmente insostenibile. In questo senso, il luminoso mondo digitale è solo il quinto teatrale (quest’ultimo stabilito dal più importante discorso di autoadesione) che cerca di passare un mondo ora contrassegnato in un paradiso transgender.
– Paolo Cacciari, Ombre verdi. Capitalismo verde barareMilano, altra economia, 2020 Economia verde. Anche “il passaggio dal fossile al verde – chiamato terza o quarta rivoluzione industriale – è gestita dalle centrali elettriche del grande capitale finanziario”. I centri non shining sono generalmente per l’attenzione umanitaria o immediatamente ambientale.
Visione delle parole: disconnessioneCioè, i “fraintendimenti” di attività tra crescita economica e impatto ambientale reso possibile dalle tecnologie di informazione della comunicazione (TIC), una leggenda correttamente a fette qui.
-La critica della fiaba “eco-capitalista” del disconnessioneOltre al riferimento alla insostenibilità ambientale del “consumismo cognitivo sdraiato sulle TIC” trova anche un posto in Capitale in AntropoceneTorino, Einaudi, 2024 (Ed.or. 2020) di Saito Kohei. Ecosocialismo di Karl Marx Mezzo milione di copie vendute a casa!) E oggi, sull’ondata di questo successo, è anche il benvenuto come stella in Italia. In breve, anche le mode a volte fanno cose buone …
– Un manuale rivolto ai corsi di media e comunicazione Gabriele Balbi e Paolo Magaudda, Media digitale. Storia, congregazioni sociali, narrazioni.
– Coloro che vogliono finalmente andare alle fonti, possono consultare il rapporto periodico sull’economia digitale preparata ogni anno da UNCTAD, l’Agenzia delle Nazioni Unite su questioni commerciali e di sviluppo e disponibile sul Web. Sul Rapporto sull’economia digitale 2024.
Come test, in quest’area come in molti altri, le informazioni sono estese e disponibili per chiunque ora. Noi, i residenti dei tempi attuali, siamo sempre meno in grado di usarne conseguenze ragionevoli e rimuovere le conseguenze logiche, anche perché vengono costantemente rimossi dalla stessa attrezzatura di energia mediale.